Nella seconda parte di What now, il nuovo album solista di Brittany Howard, l’ex cantante degli Alabama Shakes mostra quanto possa essere sconfinata la sua musica. Per la prima volta si appoggia a un ritmo disco in stile Giorgio Moroder per il brano Prove it to you, imitando la Donna Summer del 1977. Ma nel brano successivo, Samson, la sua romantica confusione è riflessa da fiati sospiranti che potrebbero essere usciti da On the corner di Miles Davis. Sono passati dodici anni da quando gli Alabama Shakes si sono lanciati come un razzo pieno di sentimento nella stratosfera con la loro estatica nostalgia. Era chiaro nel loro secondo album, che il trio non avrebbe potuto trattenere Howard a lungo. Dopo aver avuto il blocco della scrittrice mentre componeva il terzo disco, è passata alla carriera solista con Jaime del 2019. What now saccheggia tanti stili, ma Howard rende il tutto coerente. Il tema dell’album è il modo in cui le relazioni ci controllano o come noi possiamo controllarle. Every color in blue è un inaspettato richiamo ai Radiohead di In rainbows. È una canzone bella e complicata su un argomento bello e complicato: come aprire il tuo cuore senza soffrire irreparabilmente.
Grayson Haver Currin, Mojo
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Questo articolo è uscito sul numero 1548 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati