Il 13 febbraio è stata concessa la libertà condizionale all’ex primo ministro Thaksin Shinawatra (nella foto), rientrato nel paese nel 2023 dopo dieci anni di esilio volontario. Il provvedimento apre la strada per il suo rilascio, scrive The Diplomat. Si tratta di uno spartiacque nella politica tailandese: la riabilitazione di Thaksin traccia una linea dopo vent’anni di scontri tra la classe dirigente conservatrice, stretta attorno alla monarchia e all’esercito, e la macchina politica populista creata da Shinawatra dopo la crisi finanziaria asiatica alla fine degli anni novanta. Ma soprattutto la liberazione “riflette l’uso politico del sistema giudiziario e amministrativo a favore degli interessi d’élite”, osserva Diplomat.
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Questo articolo è uscito sul numero 1550 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati