Gli agricoltori indiani sono tornati in piazza dopo le grandi proteste del 2020 contro la riforma agraria, durate un anno. Stavolta chiedono al governo prezzi garantiti per i loro prodotti. Il 21 febbraio, dopo il fallimento del quarto round di colloqui con le autorità, i manifestanti hanno ripreso a marciare verso New Delhi. La polizia ha bloccato gli accessi alla capitale, ma in 14mila sono accampati con 1.200 trattori alle porte della città e assicurano di poter rimanere lì per mesi. Ad aprile in India si terranno le elezioni generali e gli agricoltori sono una parte influente dell’elettorato, scrive Scroll.

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Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati