Se il genocidio
è un rumore di fondo
◆ L’articolo di Naomi Klein sul discorso del regista Jonathan Glazer alla cerimonia degli Oscar e sul suo film La zona d’interesse (Internazionale 1555) è semplicemente bellissimo, tanto bello quanto inquietante.
Donatella
◆Dopo aver visto La zona d’interesse mi sono ritrovato, come scrive Noemi Klein, tra quelli che “avranno riflettuto su quanto ci siamo assuefatti alle nuove imbarcazioni cariche di persone lasciate annegare nel Mediterraneo”, perché quel muro di Auschwitz mi ha fatto pensare al filo spinato ugualmente polacco di Green border. Lo stesso, del resto, che viene usato in Texas, come si vede nella foto a pagina 8 e 9 dello stesso numero, insieme all’ennesimo naufragio nella Sar libica. Dopo queste immagini, ho trovato nell’editoriale di Bern Dörries una sensazione quasi di rammarico, non già per la sottoscrizione di un altro accordo con un governo autoritario per fermare le migrazioni, bensì per il fatto che i soldi potrebbero finire come quelli dati al Niger: “Milioni di euro sono stati gettati nella sabbia”.
Daniele Baldisserri
La situazione in Europa sul diritto all’aborto
◆Dopo aver visto il video di Arte Settegiorni in Europa sull’aborto e sull’inserimento nella costituzione del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza in Francia (internazionale.it) vorrei aggiungere che già la Jugoslavia aveva introdotto nella sua costituzione del 1974 il diritto per le donne di scegliere liberamente sulla nascita dei propri figli.
Danilo Venanzi
La leggenda di Gesù
◆ Sono rimasta interdetta dalla lettura del pop sulla figura di Gesù (Internazionale 1555). Va bene tutto, non sono neanche credente, ma come si fa a liquidare così Gesù? E allora chi si è inventato il cristianesimo, e perché? Come è nata una storia che ha ispirato miliardi di persone in tutto il mondo e ne ha uccise altrettante? E che ne è della grande figura di rivoluzionario nonviolento trascinatore di folle? Vi prego, dateci il seguito della storia.
Yuvi
Il viaggio spiritualedi Alice Coltrane
◆ Ho letto l’articolo di Daniele Cassandro (internazionale.it) mentre facevo una ricerca su Alice Coltrane. Avevo già i suoi dischi Ptah, the El Daoud e Journey in Satchidananda, che mi erano piaciuti moltissimo. Ho trovato questo articolo molto interessante e utile per apprezzare e comprendere meglio i lavori in questione.
Roberto Cosimi
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Questo articolo è uscito sul numero 1556 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati