Il 26 marzo l’alta corte di Londra ha chiesto agli Stati Uniti nuove garanzie sul trattamento che riserverebbero a Julian Assange in caso di estradizione, in mancanza delle quali permetterà al fondatore di Wikileaks di presentare un ultimo ricorso nel Regno Unito. Le autorità statunitensi, che vogliono processare Assange per la pubblicazione di migliaia di documenti segreti, hanno tre settimane di tempo per garantire che l’imputato beneficerebbe del primo emendamento della costituzione statunitense, che protegge la libertà d’espressione, e che non sarebbe condannato a morte. Il 20 maggio ci sarà una nuova udienza: “Le prossime tre settimane dimostreranno chi ha davvero a cuore la giustizia”, osserva il Guardian.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1556 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati