Il 13 aprile, verso la fine dell’esibizione dei No Doubt sul palco principale del Coachella, Gwen Stefani ha detto l’unica bugia palese della serata. Dopo aver eseguito dieci flessioni, e prima di lanciarsi nel brano Just a girl, la 54enne di Orange County ha esclamato: “Siamo assolutamente nel futuro in questo momento”. Un bel pensiero, forse, ma difficile da conciliare con l’abbuffata di nostalgia che ha caratterizzato l’esibizione della band e il festival in generale, nel primo dei due weekend dell’edizione 2024. In questi mesi si è parlato molto della vendita insolitamente lenta dei biglietti. Di solito il primo fine settimana vanno esauriti in poche ore, prima ancora che venga annunciata la line-up. Quest’anno ci è voluto quasi un mese. Secondo la rivista Billboard fino a pochi giorni fa solo l’80 per cento dei 250mila biglietti disponibili per entrambi i fine settimana era stato venduto. Forse, direbbe un osservatore cinico, il Coachella del 2024 ha dimostrato che il futuro non ha molto da offrire. Se avete seguito il festival in diretta su internet, saprete che il dj set di Grimes è stato un disastro. Il rapper Tyler, the Creator ha regalato qualcosa di più creativo: il palco è stato trasformato in un parco nazionale. L’headliner del 12 aprile, Lana Del Rey, è stata ostacolata da problemi tecnici e non ha mai raggiunto la qualità ermetica che caratterizza la sua musica. Durante tutta l’esibizione della cantante sembrava mancare qualcosa. Paul A. Thompson, Pitchfork

I No Doubt al Coachella (Christina House, Getty)

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Questo articolo è uscito sul numero 1559 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati