Gli scontri avvenuti dal 10 al 13 maggio tra forze dell’ordine e manifestanti nel Kashmir pachistano hanno causato quattro morti e più di cento feriti, scrive Hindustan Times. La protesta, inizialmente pacifica, è diventata violenta in seguito all’intervento della polizia contro i manifestanti, scesi in piazza nel capoluogo Muzaffarabad per protestare contro il rincaro dei prezzi della farina e dell’energia elettrica. Alcuni organizzatori delle proteste erano stati arrestati. Poi, nella notte tra il 12 e il 13 maggio, dopo la morte di un poliziotto negli scontri, il governo regionale ha schierato il corpo paramilitare dei rangers pachistani, che ha aperto il fuoco sulla folla causando la morte di tre persone. Il giorno dopo il primo ministro Shehbaz Sharif ha annunciato lo stanziamento di 23 miliardi di rupie in sussidi (circa 80 milioni di euro) per abbassare i prezzi del grano.

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Questo articolo è uscito sul numero 1563 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati