Il presidente Emmanuel Macron ha proclamato il 15 maggio lo stato d’emergenza in Nuova Caledonia, un arcipelago francese dell’oceano Pacifico scosso da violenti scontri che hanno causato quattro morti e centinaia di feriti. I disordini sono stati innescati da un progetto di riforma costituzionale contestato dal movimento indipendentista e approvato dall’assemblea nazionale. La riforma, spiega Le Monde, darebbe il diritto di voto alle elezioni provinciali a chi vive nell’arcipelago da dieci anni. Gli indipendentisti sostengono che il provvedimento discrimina i canachi, gli abitanti originari del posto.

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Questo articolo è uscito sul numero 1563 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati