Nonostante le proteste che vanno avanti da un mese, il parlamento georgiano ha approvato, in terza e definitiva lettura, la legge che impone a ong e media finanziati dall’estero di registrarsi come “soggetti che perseguono gli interessi di una potenza straniera”. “Ogni speranza”, scrive l’ucraino Gordon, “è riposta nella società civile georgiana”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1563 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati