Il tema del primo film di Coppola dopo tredici anni è il tempo. Riflette su come potremmo riuscire ad aggirarlo. Il protagonista, l’ambiguo architetto Cesar Catilina (Driver), ha il potere di fermare il tempo, anche se alla fine è costretto a farlo ripartire. E a quel punto ogni momento che passa avvicina la civiltà alla rovina: un collasso catastrofico predetto dalla caduta dell’impero romano. Il film è infatti ambientato in una città che si chiama New Rome, anche se è chiaramente New York. La trama, un oggetto laborioso ma comunque vivace, deriva dalla congiura di Catilina del 63 aC, e se Cesar è un’attualizzazione di Catilina, il sindaco Franklyn Cicero (Esposito) prende il posto di Cicerone, il console che Catilina cercò di rovesciare. Il film, concepito all’inizio degli anni ottanta, ha un passato burrascoso e un futuro altrettanto incerto. Ciò che commuove è come si è evoluto in un’allegoria della sua creazione. Justin Chang, The New Yorker
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Questo articolo è uscito sul numero 1564 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati