Uno degli strumenti più comuni per condurre indagini online è Mechanical Turk di Amazon. Il servizio di microlavori digitali è usato anche nelle scienze sociali per reclutare persone che vengono pagate per svolgere test e riempire questionari a distanza. Ma uno studio preliminare uscito su PsyArXiv mette in dubbio la validità dei dati raccolti in questo modo. L’autore ha creato una finta indagine e ha ottenuto risultati senza senso. I partecipanti infatti sostenevano di essere d’accordo con un’affermazione ma anche con il suo opposto: dicevano di amare l’ordine e il caos allo stesso tempo, si definivano prudenti e amanti del rischio, spendaccioni e ottimi risparmiatori. È possibile che i soggetti rispondano distrattamente, scegliendo sempre la prima risposta disponibile. È stato anche ipotizzato che usino programmi di intelligenza artificiale per completare le interviste. Esistono metodi per filtrare i risultati. Un’altro strumento, MTurk Toolkit, elimina i partecipanti che sembrano dare risposte senza senso. I ricercatori che si affidano alle piattaforme online dovrebbero quindi essere cauti e valutare attentamente la qualità dei dati. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1564 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati