“Il 23 maggio, tre giorni dopo la cerimonia d’insediamento del leader del Partito progressista democratico (Dpp) Lai Ching-te alla presidenza di Taiwan, la Cina ha dato il via a una serie di esercitazioni militari nelle acque intorno all’isola, con numerose simulazioni di attacchi aerei e navali”, scrive il South China Morning Post. L’operazione “Spada congiunta 2024a” è stata presentata da Pechino come una “punizione per gli atti indipendentisti” di Taiwan e un “avvertimento contro interferenze e provocazioni esterne”. Le manovre, terminate nella notte tra il 24 e il 25 maggio, sono la terza dimostrazione di forza della Cina negli ultimi due anni. La prima, nell’agosto del 2022, era stata condotta in risposta alla visita a Taipei della presidente della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi. La seconda, nell’aprile del 2023, aveva avuto luogo dopo l’incontro in California tra l’ex presidente Tsai Ing-wen e Kevin McCarthy, il successore di Pelosi. Secondo il ministero della difesa di Taiwan, alle operazioni militari cinesi hanno partecipato almeno 62 caccia, di cui 47 sono entrati nello spazio d’identificazione della difesa aerea taiwanese, e più di venti navi militari. Le aree di azione dell’esercito cinese hanno raggiunto tutti i lati dell’isola, compresa la costa orientale e le isole di Kinmen, Matsu, Dongyin e Wuqiu.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati