Uno studio genetico ha rivelato che l’Homo sapiens si accoppiò con l’Homo neanderthalensis in Eurasia fino a tempi più recenti di quanto si pensasse. Il confronto del genoma di 58 individui vissuti tra i 45mila e i duemila anni fa con quello di 231 individui moderni suggerisce che circa il 5 per cento del nostro dna provenga da ibridazioni tra le due specie avvenute fino a 47mila anni fa. Lo scambio genetico sarebbe durato 6.800 anni, una finestra temporale “breve” su scala evolutiva. Molte delle sequenze neandertaliane sono state rapidamente rimosse, probabilmente perché evolutivamente svantaggiose. Altre analisi genetiche avevano rilevato interazioni frequenti tra i sapiens e i neandertal, spiegano gli autori della ricerca, pubblicata su bioRxiv e non ancora sottoposta a _ peer review_, ma questo studio aggiunge nuovi tasselli su come l’ibridazione abbia influenzato la storia e l’adattamento evolutivo degli esseri umani moderni.
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Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati