Il 4 giugno saranno annunciati i risultati delle elezioni politiche in India, cominciate il 19 aprile per il rinnovo dei 543 rappresentanti della camera bassa del parlamento. Il primo ministro Narendra Modi, leader del partito nazionalista Bharatiya janata party (Bjp), punta al terzo mandato consecutivo e ad ampliare il suo controllo politico: l’obiettivo è ottenere quattrocento seggi per la coalizione di maggioranza. Con l’avvicinarsi della fine delle operazioni di voto, la campagna elettorale di Modi si è incentrata sul suprematismo religioso – il premier ha partecipato alle più importanti celebrazioni indù – e soprattutto su violenti discorsi contro la comunità islamica. “Il personaggio accuratamente studiato del ‘Modi induista supremo’”, scrive Outlook, “non è bastato a far superare i dubbi degli elettori indù: la ricerca dei consensi si è dovuta riorganizzare in una campagna d’odio sempre più violenta verso ‘il nemico’ musulmano”.◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati