La canzone dei Wadagliz Anguka nayo è diventata un simbolo della generazione Z durante le recenti proteste in Kenya e si è diffusa in tutto il mondo. Il gruppo keniano ha girato un video a basso budget un paio di settimane fa e non si sarebbe mai aspettato che il pezzo diventasse un successo, tantomeno un potente strumento culturale e politico. “Volevamo solo creare qualcosa con cui le persone potessero ballare e sentirsi bene”, ha detto Kantel Mdagliz, uno dei componenti dei Wadagliz. Anguka nayo è l’unione di due parole in lingua swahili e si può tradurre con “lascia perdere”, ma nel gergo urbano sheng ha un significato ancora più profondo. Secondo Lugha Yangu, una piattaforma di traduzione online per oltre 150 lingue africane, la frase è collegata all’onestà e alla franchezza. La canzone ha superato i due milioni di visualizzazioni su YouTube: i giovani in Kenya l’hanno adottata come grido di battaglia contro le politiche del governo di William Ruto. Il titolo e il testo del brano hanno assunto un nuovo significato nel contesto delle manifestazioni nazionali: in breve tempo sono diventati un invito a smascherare funzionari corrotti, oltre a chiedere responsabilità e trasparenza all’esecutivo. Accompagnate da Anguka nayo, le proteste hanno spinto Ruto a rispondere alle richieste dei giovani, facendo delle concessioni e costringendo alcuni importanti funzionari a dimettersi.
Omondi Were Jnr,

The Africa Report

Wadagliz (Dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1573 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati