A più riprese, in molti, le avevano date per morte, o comunque moribonde. Blog, social e influencer dovevano essere i loro killer. E invece le guide turistiche di carta sono ancora in ottima forma. Nel Regno Unito, durante il boom degli smartphone, le vendite delle buone vecchie guide turistiche sono state piatte, ma il declino finale tanto atteso non c’è stato. Un esempio arriva dagli Stati Uniti. Frommer’s, storica casa editrice di guide, nel 2012 è stata venduta per 22 milioni di dollari a Google, che, si dice, era intenzionata a fermare le rotative. Poi però il fondatore Arthur Frommer ha ricomprato l’azienda e le guide escono ancora. Il momento più drammatico per il settore è stato con i lockdown, quando gli editori di guide hanno visto evaporare il 95-98 per cento dei loro guadagni. Ma la fase acuta della malattia sembra superata e adesso le vendite si stanno avvicinando ai livelli precedenti al covid-19. L’importante è aggiornare le guide, magari assecondando le necessità dei lettori/utenti. Ogni necrologio insomma è prematuro.
The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1577 di Internazionale, a pagina 77. Compra questo numero | Abbonati