È bastato che un amico le mandasse un articolo del Guardian sull’incredibile storia del Ritratto di signora di Gustav Klimt perché l’immaginazione romanzesca di Camille de Peretti si mettesse in moto. Il quadro fu dipinto nel 1910, comprato da un anonimo collezionista e ritoccato dal pittore viennese un anno prima della sua morte. Fu poi rubato nel 1997 prima di ricomparire, avvolto in un sacco dell’immondizia, nella bocca dell’impianto di aerazione del museo Ricci Oddi di Piacenza a cui apparteneva. Della modella che posò per Klimt non si sa nulla. Con una struttura vertiginosa, fatta di piani temporali diversi, l’autrice inventa la vita di una donna che decide di chiamare Martha, una madre single costretta a lavorare in fabbrica per mantenere il figlio prima di ammalarsi e morire di febbre spagnola. Il romanzo parla di lei e dei suoi discendenti. Ed è proprio grazie a uno di loro, un avvocato di New York e figlio illegittimo che somiglia straordinariamente alla giovane del ritratto, che il mistero viene svelato. Attraverso rivelazioni e colpi di scena Camille de Peretti, ispirandosi alla sofferta vicenda del quadro di Klimt, tratteggia una grande saga familiare.
Véronique Cassarin-Grand, Le Nouvel Obs
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Questo articolo è uscito sul numero 1578 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati