Hum, il nuovo coinvolgente romanzo di Helen Phillips, comincia in una città che potrebbe sembrare New York, se non fosse per la quantità di robot intelligenti, gli hum, che camminano per le sue strade, parlano e fanno una grande quantità di lavori. Siamo in un futuro prossimo in cui gli esseri umani sono diventati dipendenti da capsule di realtà virtuale e dove il loro benessere è misurato dall’intelligenza artificiale. Tutti questi dettagli però non devono far pensare a un romanzo di fantascienza. Proprio come il fatto che la vicenda è innescata da un viaggio in una specie di paradiso naturale, un luogo di vacanza per una famiglia che decide di spogliarsi della tecnologia per ritrovare il senso delle cose. Infatti _Hum _è un’opera realistica, un ritratto intimo e coinvolgente di una madre che lotta per proteggere i suoi figli, per garantirgli un po’ di gioia e serenità in un mondo danneggiato. Lungo il cammino il romanzo affronta domande attuali e inquietanti: “Se il futuro ci terrorizza, come possiamo pretendere di accompagnarci i nostri figli?”.

The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati