◆ Un anno fa i sismologi di tutto il mondo avevano rilevato per nove giorni un misterioso segnale proveniente dalla Groenlandia. Oggi, grazie a uno studio internazionale pubblicato su Science, quel segnale sismico è stato ricondotto a un’enorme frana avvenuta sull’isola: un tipo di fenomeno geologico che potrebbe diventare più comune a causa dei cambiamenti climatici, avverte la rivista Nature.
Il segnale era partito il 16 settembre 2023 dalla Groenlandia orientale. In seguito si è scoperto che nel fiordo di Dickson era crollata la cima di una montagna, generando un grande tsunami che aveva continuato a farsi sentire nei giorni successivi. “È stata la prima volta che abbiamo registrato un segnale sismico di questo tipo in tutto il mondo. Alcune persone erano convinte che i sensori dei loro apparecchi si fossero rotti”, ha commentato Kristian Svennevig, del servizio geologico della Danimarca e della Groenlandia e primo autore dell’articolo.
Secondo Svennevig, la frana causata dalla caduta della cima della montagna ha spostato circa 25 milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio, l’equivalente di diecimila piscine olimpioniche. L’ipotesi di Svennevig e del suo team è che la colpa sia del riscaldamento globale, che avrebbe assottigliato il ghiacciaio della montagna, creando le condizioni per la frana gigantesca e il conseguente tsunami. Altri eventi simili potrebbero accadere più di frequente in futuro, sostengono gli studiosi.
Secondo Svennevig, la frana causata dalla caduta della cima della montagna ha spostato circa 25 milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio, l’equivalente di diecimila piscine olimpioniche. L’ipotesi di Svennevig e del suo team è che la colpa sia del riscaldamento globale, che avrebbe assottigliato il ghiacciaio della montagna, creando le condizioni per la frana gigantesca e il conseguente tsunami. Altri eventi simili potrebbero accadere più di frequente in futuro, sostengono gli studiosi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1581 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati