La Georgia si avvicina alle cruciali elezioni del 26 ottobre in un clima di tensione, con il governo del partito Sogno georgiano su posizioni sempre più filorusse, populiste e ultraconservatrici. Il 18 settembre a Tbilisi è stata accoltellata a morte la modella transgender Kesaria Abramidze, tra le figure più note della locale comunità lgbt+. L’omicidio, che ha suscitato commozione e stupore nel paese, è stato commesso il giorno dopo l’approvazione definitiva di una legge che limita i diritti di gay e transgender, dando all’esecutivo il potere di censurare libri e film e vietare incontri pubblici e manifestazioni sui temi lgbt, e proibisce l’esibizione di bandiere arcobaleno. La legge è stata approvata senza voti contrari, perché l’opposizione sta boicottando i lavori parlamentari dallo scorso giugno, dopo l’approvazione, nonostante le grandi proteste di piazza, della cosiddetta legge sugli agenti stranieri, considerata uno strumento per colpire l’indipendenza dei mezzi d’informazione e delle organizzazioni della società civile. “Se il governo continuerà su questa strada, l’ingresso nell’Unione europea sarà sempre più difficile”, scrive il tedesco Tageszeitung.

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Questo articolo è uscito sul numero 1582 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati