In Marseille, “capitale du crime”? la storica Laurence Montel mette in discussione la cattiva reputazione di Marsiglia, la sua immagine di città ostaggio della criminalità organizzata. Lo ha fatto incrociando documenti delle autorità giudiziarie con un’ampia gamma di prodotti culturali, dai giornali alla letteratura popolare, in un arco di tempo che va dall’inizio dell’ottocento agli anni quaranta del novecento. L’autrice ha notato che l’idea della capitale del crimine prende forma dopo il 1850. L’espansione del porto attirò in città tanti lavoratori, spesso stranieri, in particolare italiani. E mentre le élite economiche e culturali abbandonavano le zone del centro aumentava il disprezzo nei confronti dei portuali. All’inizio del novecento l’immagine di Marsiglia come città pericolosa era già un luogo comune e negli anni trenta del novecento ci fu un’impennata di denunce. Tuttavia questa cattiva fama non è giustificata dai numeri di una criminalità che non sembra molto diversa da quella di altre città francesi, in particolare della capitale Parigi.
Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati