Salvatore Di Nolfi, Epa/Ansa

Il 24 febbraio, a una riunione a Ginevra del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, la premier congolese Judith Suminwa Tuluka ( nella foto ) ha dichiarato che da gennaio l’avanzata del movimento ribelle M23 nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha causato settemila morti, tra cui molti civili, e 450mila nuovi sfollati, dopo la distruzione di novanta campi profughi, scrive Africanews. Più di quarantamila persone, in gran parte donne e bambini, sono scappate in Burundi a febbraio, mentre i ribelli sostenuti dal Ruanda espandevano il loro controllo nella provincia del Sud Kivu. Il 24 febbraio l’Unione europea ha sospeso il dialogo politico con Kigali sulle questioni di difesa e di sicurezza. La decisione segue quella statunitense di sottoporre a sanzioni il ministro ruandese James Kabarebe e il portavoce dell’M23 Lawrence Kanyuka “per aver reso possibili le attività di destabilizzazione dell’M23 e dei soldati ruandesi nell’est della Rdc”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1603 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati