◆ Nel 2024 tutti i principali indicatori del cambiamento climatico hanno toccato nuovi record, afferma l’ultima edizione del rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale sullo stato del clima. Il 2024 è stato l’anno più caldo da quando sono cominciati i rilevamenti e il primo a superare la soglia degli 1,5 gradi di riscaldamento, con una temperatura media superiore di 1,55 gradi rispetto al periodo compreso tra il 1850 e il 1900. Oltre che agli effetti del Niño, questo è dovuto all’aumento costante della concentrazione di gas serra come l’anidride carbonica, il metano e l’ossido di diazoto nell’atmosfera, che hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi ottocentomila anni. Il ritmo dell’innalzamento del livello dei mari è raddoppiato da quando sono cominciati i rilevamenti, passando da 2,1 millimetri all’anno tra il 1993 e il 2000 a 4,7 tra il 2015 e il 2024. Negli ultimi tre anni i ghiacciai si sono ritirati a una velocità senza precedenti, con perdite particolarmente significative alle isole Svalbard, in Scandinavia e nella fascia tropicale delle Ande. I diciotto livelli più bassi dell’estensione minima dei ghiacci marini dell’Antartide sono stati rilevati negli ultimi diciotto anni. La quantità di calore accumulata nelle acque degli oceani ha toccato un nuovo record in ognuno degli ultimi otto anni, e gli ultimi dieci anni sono stati anche i dieci più caldi di sempre. I cicloni, le alluvioni, la siccità e gli altri eventi estremi legati al cambiamento climatico hanno provocato il numero più alto di sfollati dal 2008.

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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati