Nella Londra degli anni trenta il critico teatrale Jimmy Erskine (McKellen) brandisce una penna al veleno e un’enorme influenza. Il nuovo proprietario del giornale dove scrive però è stufo delle sue stravaganti note spese. Erskine è costretto a servirsi dell’attrice Nina Land (Arterton), che ha stroncato più e più volte, per aiutarlo a tenersi il lavoro. I riferimenti al fascismo strisciante e alla persecuzione delle persone lgbt (e in generale delle minoranze) non riescono a incidere in un film che impiega troppo a prendere forma. McKellen si diverte nel ruolo di un antieroe interessante, pungente e amaro. Ma è praticamente solo lui a catturare l’attenzione.
Helen O’Hara, Empire

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati