La notte tra il 31 marzo e il 1 aprile l’Algeria ha distrutto un drone maliano che sorvolava la città di Tin Zaouatine, al confine con il Mali. Secondo le autorità algerine, l’apparecchio era entrato illegalmente nel suo territorio. Ma il governo di Bamako nega, accusando piuttosto il vicino di “esportare il terrorismo” visto che il drone era usato nelle operazioni contro i gruppi jihadisti attivi nella zona. Il 7 aprile le giunte militari di Mali, Burkina Faso e Niger – i tre paesi che compongono l’Alleanza degli stati del Sahel – hanno protestato richiamando i loro ambasciatori da Algeri. In risposta l’Algeria ha chiuso il suo spazio aereo ai voli provenienti dal Mali, e Bamako ha fatto lo stesso. Nonostante la rapida escalation della crisi, scrive Radio France International, gli esperti non pensano che possa scoppiare una guerra.
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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati