I prezzi in calo dei pannelli, i finanziamenti internazionali e le leggi più favorevoli alle imprese approvate dai governi africani stanno stimolando la nascita di microreti solari dalla Nigeria al Madagascar, scrive Bloomberg. A gennaio la Banca mondiale ha lanciato un programma per portare l’elettricità a 300 milioni di africani entro il 2030, un progetto che potrebbe attirare investimenti per 85 miliardi di dollari. Manoj Sinha, amministratore delegato della Husk Power Systems, il più grande operatore mondiale di microreti, pensa che in Africa potrebbero nascerne duecentomila; altri fanno previsioni più limitate, considerato che al momento ne esistono solo centinaia. “L’accesso all’elettricità per le popolazioni della regione subsahariana varia dall’1 per cento in Sud Sudan al 94 per cento in Sudafrica. Migliorarlo è fondamentale per lo sviluppo del continente”, scrive Bloomberg. I suoi giornalisti sono andati a visitare Chitandika, un villaggio rurale nell’est dello Zambia, che ha ottenuto la sua microrete nel 2019, migliorando nettamente la vita degli abitanti. Nei prossimi anni il governo zambiano conta di portare l’elettricità a mille comunità rurali, rispetto alle attuali 45. Il programma è finanziato dalla Fondazione Rockefeller, dall’Unione europea, dalle Nazioni Unite e dal Beyond the grid fund for Africa.
I pannelli solari sono diffusi anche in diverse aree urbane, come la capitale del Burkina Faso, in Africa occidentale. A Ouagadougou, scrive il sito Studio Yafa, i pannelli installati sui tetti delle case e dei negozi servono a colmare le lacune e i blackout della rete elettrica nazionale. Anche se i costi iniziali sono ancora proibitivi per i privati (nell’ordine dei milioni di franchi cfa, cioè delle migliaia di euro), chi è riuscito a installarli dichiara di averne ricavato un vantaggio economico dopo pochi anni. L’elettricista Amadé Ouédraogo racconta, per esempio, che grazie ai quaranta pannelli solari sul tetto di una sua proprietà può alimentare dieci congelatori per produrre ghiaccio da vendere nei mesi più caldi dell’anno, quando la temperatura media supera i 40 gradi. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 56. Compra questo numero | Abbonati