Dopo un anno passato a fare compiti nel weekend, ora mia figlia, che fa la quarta elementare, ha cominciato a dirmi che “dobbiamo” fare i compiti delle vacanze. Oltre ai due libri di esercizi ce ne sono tre di lettura e io ho deciso che non li “leggeremo” tutti per intero. Sono una pessima madre? –Ivana

Credo che il tuo stato d’animo sia comune a molte altre madri, specialmente in questo periodo dell’anno. In un post scritto una decina di anni fa, la mamma blogger texana Jen Hatmaker raccontava di come si sentiva verso la fine dell’anno scolastico pensando ai compiti dei figli: “A questo punto, qualunque tipo di attività scolastica che richieda la mia energia mi sembra pura oppressione. Sono così stanca! Ho cinque figli e sono troppi per istruirli tutti per bene, quindi ho deciso che mi dedicherò solo ai due più bravi, gli altri tre dovranno accontentarsi della Scuola della vita. Ieri, quando era l’ora di andare a letto, Romy mi ha portato dei libri e ha esclamato: ‘Dobbiamo leggere per venti minuti!’. E una parte di me è morta. ‘No, amore, non dobbiamo leggere stasera’. ‘INVECE SÌ! LA MAESTRA HA DETTO DI SÌ!’. ‘Abbiamo già letto’. ‘NON È VERO! MI STAI DICENDO UNA BUGIA, MAMMA!’. ‘Quando ti p arlo durante il giorno, è come leggere. Ascolti le parole che ti dico e cerchi di capire cosa significano. È un grosso impegno per te. Si chiama lettura auditoria. È tutto il giorno che la stiamo facendo. Dai, ora segno i venti minuti sul tuo diario e andiamo a letto’”. Che tu sia una pessima madre oppure no, quello che è certo è che sei una di noi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati