Ho trentasei anni e una bellissima storia di dieci anni alle spalle, finita perché io e mia moglie non siamo riuscite ad avere dei figli dopo i lunghi, massacranti tentativi in Spagna. Non ho accantonato l’idea di avere dei figli, ma ha davvero senso metterli al mondo da sola? Sarebbero felici di nascere o si chiederebbero se sono stata un’egoista a privarli di una seconda figura genitoriale? –Letizia

La risposta alla tua domanda è abbastanza semplice: credo sia presto per immaginare cosa potrebbero recriminarti in futuro i tuoi eventuali figli. Ci sono troppi gradi di incertezza per poter basare la tua scelta su questo. Se pensi di voler diventare madre e se non ti spaventa la prospettiva di farlo da single, allora non vedo motivi per non farlo. Ho già scritto altre volte che ci sono genitori single che fanno un lavoro migliore di tanti genitori in coppia. Quello su cui m’interessa soffermarmi, però, non è la tua domanda, ma la tua premessa. Quei lunghi e massacranti tentativi fatti in Spagna, da quanto racconti, hanno provocato la fine di un bellissimo rapporto di dieci anni con la tua ex moglie. È una dinamica che purtroppo succede: il desiderio di genitorialità diventa una via crucis che alla fine inghiotte tutto nella delusione e nelle speranze infrante. Oggi, mentre ti appresti a immaginare un nuovo tipo di percorso familiare, ti consiglio di tenere a mente quello che ti è successo. Buttati in questa nuova fase con tutto l’entusiasmo che hai, ma cerca di non lasciare che un esito diverso da quello sperato sprigioni una forza distruttiva.
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Questo articolo è uscito sul numero 1582 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati