X, prima conosciuto come Twitter, è diventato a pagamento per i nuovi iscritti nelle Filippine e in Nuova Zelanda. Resta gratuito per leggere, ma se si vuole commentare o scrivere si paga un dollaro all’anno. “Non è per profitto”, specifica l’azienda, ma per provare a diminuire la creazione di account falsi e la conseguente presenza di migliaia di messaggi automatizzati di spazzatura e disinformazione. Per questo la sperimentazione è stata chiamata Not a bot. “Reprimere i bot, che imitano le persone reali, è stato l’obiettivo di Musk da quando ha acquistato la piattaforma”, nota Npr. “Ma nonostante i suoi migliori sforzi, i robot e i loro prodotti rimangono un problema”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1536 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati