Ho avuto riprova della bravura di Enzo Tortora, se mai ce ne fosse bisogno, in una rubrica che inventò nel 1979 per il suo programma Aria di mezzanotte, trasmesso dalla tv lombarda Antenna 3, vivaio d’idee prima dell’era Berlusconi. S’intitolava Contropelo e il conduttore intervistava un politico sistemandolo su una vecchia poltrona da barbiere. Tortora, alle sue spalle, faceva le domande, mentre un giovane apprendista rasava l’onorevole che immobile tendeva a dare risposte dritte, asciutte e, forse ben consigliato dall’inconscio, sincere. Vi consiglio la puntata con Giorgio Almirante. Prima di sottoporsi a domande e rasoio, verifica la fede politica del barbiere. “È radicale, mi ha detto, quindi non violento. Possiamo procedere”. Tortora punta sul rapporto con il fascismo. Mentre la schiuma gli copre il volto, Almirante dichiara con apprezzabile franchezza di non aver tagliato i ponti con il trascorso mussoliniano, e che nulla rinnega. Il giovane barbiere affila la lama del rasoio. Tortora porta il discorso sulla violenza di quei giorni, che Almirante respinge con fermezza. “Paga solo a sinistra. Noi di destra la subiamo e basta”. Il rasoio corre lungo il collo del segretario. Tortora eccepisce la moderatezza dell’ospite. “Voi vestite il doppiopetto ma non disdegnate il manganello”. Il tono cordiale ma distante chiude la conversazione. L’acqua di colonia umetta il viso di Almirante. Il barbiere radicale depone la lama. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1566 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati