Non sono tempi felici per Hong Kong. Il 30 giugno 2020 il governo cinese ha imposto la legge sulla sicurezza nazionale, estranea alla tradizione giuridica di questo territorio e dunque a ciò che i suoi abitanti si aspettavano di trovare quando sono scesi in piazza a manifestare: prima, nel 2014, per chiedere il rispetto delle promesse sul suffragio universale; poi, nel 2019, per chiedere la revoca di una legge sull’estradizione che ha avvicinato ulteriormente l’ex colonia britannica alla Cina. Oggi a Hong Kong sono incarcerati adolescenti che hanno pronunciato slogan sbagliati e illustratori per l’infanzia che hanno disegnato degli animali considerati una pericolosa propaganda contro il governo cinese. È dunque il momento giusto per capire la storia così particolare di un posto unico.
Questo libro, scritto da Ilaria Maria Sala, che ci ha trascorso molti anni da giornalista, permette di conoscere Hong Kong a partire dai luoghi: una traversata della baia a bordo dello Star Ferry per farsi un’idea generale, quindi Central per notare quanto sia sempre stata cosmopolita, Yuen Long, una delle nuove città costruite negli anni settanta, al centro delle proteste recenti, e poi il tempio di Wong Tai Sin e l’isola di Lantau che ospita l’aeroporto. In mezzo una “deviazione” sul ruolo cruciale della libertà d’espressione nei conflitti che si svolgono in quella città. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1470 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati