“L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente”. Leonardo da Vinci descriveva così il ciclo dell’acqua sulla Terra, scandito dall’evaporazione e dalle precipitazioni. A queste ultime Vincenzo Levizzani, meteorologo esperto di nubi (su cui ha scritto due libri divulgativi), dedica un testo completo e vivace su come e perché piove, nevica e grandina. Parte dalla storia della relazione degli esseri umani con la pioggia per poi parlare delle sue origini cosmiche, dando conto delle teorie che sono state elaborate per spiegarla. Un capitolo sulla struttura della pioggia conduce ad altri capitoli sulle sue varie manifestazioni, dalle più impercettibili alle più spettacolari, descritte e spiegate nella loro morfologia e nelle loro cause, quindi ai modi per misurarla (sempre più precisi) e ai modelli per prevederla (che presentano ancora vasti margini d’incertezza). Solo alla fine si arriva all’impatto sulla pioggia dei cambiamenti climatici. Alla luce di quanto spiegato in precedenza (il fatto che l’acqua è al centro di una rete di fenomeni cruciali per la vita), il prevedibile aumento di precipitazioni in alcune zone del pianeta e la diminuzione in altre (come il bacino del Mediterraneo, dove tuttavia ci saranno fenomeni estremi) possono essere valutati in tutta la loro gravità. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1564 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati