Contrariamente alle aspettative, il pericolo dell’avvento al potere dell’estrema destra in Francia è scampato. Per evitare che si tratti solo di un rinvio diventa urgente costruire nuove alleanze capaci di creare una solida maggioranza di governo. Una delle grandi difficoltà è la cosiddetta préférence nationale (il privilegio dei francesi rispetto agli stranieri nella distribuzione di diritti e risorse): cavallo di battaglia del Rassemblement national (che su questo voleva indire un referendum) è stato cavalcato dai centristi di Renaissance i quali, nel gennaio scorso, hanno varato la legge Asile et immigration che, tra le altre cose, ha rimesso in causa lo ius soli. In questo pamphlet lo storico Gérard Noiriel spiega che gli argomenti nazionalisti sono stati invocati in momenti di crisi economica fin dall’ottocento, dopo fasi di crescita in cui l’immigrazione, necessaria per l’industria, non era stata criminalizzata, e sempre diffusi dai mass media amplificando determinati fatti di cronaca. Nel sottolineare alcune differenze rispetto al passato (come l’accento posto oggi sulla previdenza sociale più che sui posti di lavoro) Noiriel fornisce argomenti per controbattere a chi torna a esaltare il nazionalismo con una forza che non si vedeva da tanti anni, almeno dall’ultimo ciclo di crescita e crisi economica in cui giornalisti senza scrupoli hanno solleticato i più bassi istinti. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 79. Compra questo numero | Abbonati