Rovesciare è sempre divertente. Istruttivo. Insegna a guardare il mondo con lenti diverse, insolite. E “rovesciare” è il verbo che ha ispirato Bethan Stevens per Una damigella non in pericolo! Un rovesciamento all’insegna del femminismo e della simpatia. I tratti di Stevens hanno un che di gioioso, paffuto e satirico. L’autrice non si prende sul serio prendendosi però molto sul serio. La principessina imprigionata nella torre si libera dei laccioli narrativi e dei canoni della favola, diventa una ragazza dinamica a cui tutti vorrebbero somigliare. Ed è qui che Stevens rovescia tutto. La strega cattiva non è cattiva, è solo la nonna; il fossato è pieno di papere innocue e il drago è una simpatica bestiolina che la damigella cavalca come un destriero. Da un lato della pagina c’è il racconto della tradizione e dall’altra la nostra protagonista che con facce buffe ci fa capire che non ha bisogno di essere salvata da nessuno. Ma i pretendenti al salvataggio scalpitano, spinti dalla società. In un rovesciamento totale dell’impianto tradizionale sarà alla fine lei a salvare i vari pretendenti. Goffi, ma anche pronti come lei a cambiare vita. Non salvando, di fatto, si salvano. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1525 di Internazionale, a pagina 79. Compra questo numero | Abbonati