Sabina Colloredo ci ha abituato a trame fantastiche che hanno il sapore della realtà. Ci propone un’immaginazione concreta dove il sogno si accompagna con la quotidianità. Dove il fantastico è parte di una routine. L’autrice, che vive a Milano, con due figlie, ha cominciato a scrivere per bambini e ragazzi subito dopo la nascita della prima. Precedentemente lavorava nell’ambito della pubblicità e ha portato da quel mondo la freschezza delle immagini. I suoi libri sono sempre pieni di colore e sensazioni forti. Inoltre mostrano una predilezione per il mondo delle streghe. Addio strega, con un titolo definitivo e malinconico, è una sorta di summa di queste opere. È la storia di una relazione tra una madre e una figlia, Divina e Brilla. Condividono la stessa carne e la stessa inclinazione alla magia. Ma sono separate, lontane, non si conoscono. Il libro narra di come si ritrovano e di quale rapporto coltivano con la magia. Brilla comincia ad avere strane visioni, ha un potere che non sa controllare. Divina, che coltiva la magia da sempre, rivestirà il ruolo inedito di genitore. Due donne che si incontrano attraverso una storia che ricorda i poemi cavallereschi. Un coming of age pieno di stile ed eleganza.
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Questo articolo è uscito sul numero 1573 di Internazionale, a pagina 81. Compra questo numero | Abbonati