Il ragazzo vuoto di Jonathan Stroud nell’edizione pubblicata da Salani ci fa un doppio regalo. Prima di tutto il talento impareggiabile di Stroud, maestro di trame e di misteri, e poi ci dona Licia Troisi, grand dame del fantasy italiano, che di questo volume cura la traduzione. Pura dinamite. Rick Riordan, autore di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, ha scritto: “Rimarrete svegli a leggere fino a notte fonda, poi però dovrete dormire con la luce accesa”. E proprio così: tanti segreti, piccoli incubi, misteri a non finire. La storia è quella dell’agenzia Lockwood&Co di Londra, esperta nel catturare fantasmi. All’inizio c’è aria di crisi. I tre componenti dell’agenzia – Anthony Lockwood, che dà il nome all’agenzia e ha poteri metapsichici impareggiabili, George, dotato di un’intelligenza non comune, e Lucy, una ragazza piena d’inventiva – non riescono a far emergere il loro talento. L’occasione di mettersi in mostra arriva con il caos che deve affrontare Scotland Yard portato da un’ondata anomala di visitatori soprannaturali in città. La gente è spaventata da presenze oscure, da rumori inquietanti, da sangue dove non ci dovrebbe essere. In più c’è Lucy che vuole capire quanti segreti si nascondono dietro il volto enigmatico del suo capo. Insomma la faccenda è ingarbugliata ed è tutta da leggere. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1600 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati