Oggi una persona trans che vuole cambiare la sua voce ha a disposizioni diversi strumenti: ci sono corsi specializzati, tutorial video, applicazioni sul telefono. Ma negli anni novanta per una donna trans i modi per lavorare su uno dei pochi aspetti fisici che non cambiano con l’assunzione di ormoni, erano solo tre: imparare da qualche amica, cantare ad alta voce le canzoni o fare gli esercizi di Melanie speaks, una videocassetta della durata totale di 45 minuti che veniva pubblicizzata sulle fanzine e sulle newsletter che circolavano nei club queer. Per riceverne una copia bisognava inviare per posta una banconota da venti dollari e dopo un paio di settimane si riceveva la cassetta a casa. Il messaggio di Melanie era “non è la tonalità a fare la differenza, ma cosa vuoi fare della tua voce”. Per una persona trans la voce è un elemento fondamentale: in alcuni contesti, soprattutto in quegli anni, avere un tono comunemente considerato più femminile durante un periodo di transizione, per una donna trans poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Per questo i video di Melanie sono stati fondamentali per la comunità queer e i suoi esercizi sono diventati patrimonio comune non solo delle donne in fase di transizione, ma anche di attori, performer e cantanti liriche, mentre Melanie si è ritirata a vita privata per potersi prendere cura della sua famiglia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati