Europa

Una sindaca diversa

La città di Graz ha scelto a sorpresa una sindaca del Partito comunista (Kpö). Elke Kahr amministrerà la seconda città austriaca alla testa di una coalizione con socialdemocratici e verdi. “Graz è forse diventata la fucina della rivoluzione mondiale? La chiameremo Stalin­graz? Niente affatto. Il successo del Kpö non c’entra nulla con la nostalgia della falce e martello. Testimonia invece la necessità di partiti vicini alla popolazione, di una politica che non sia schiava dei sondaggi e degli spin doctor ma radicata nella comunità”, scrive il Salzburger Nachrichten.

Matrimonio per tutti

Berna, 26 settembre 2021 (FABRICE COFFRINI, Afp/ Getty Images)

“La gente fa festa per strada, le coppie fanno progetti e tirano finalmente un sospiro di sollievo. Domenica 26 settembre è stato un giorno storico per la Svizzera”. Così il Tages-Anzeiger commenta l’approvazione, attraverso un referendum, della legge che riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Il testo, che modifica un articolo del codice civile, aveva avuto il via libera del parlamento nel dicembre 2020, ma alcuni partiti conservatori avevano raccolto le firme necessarie per sottoporlo a referendum. A favore della nuova legge si è espresso il 64 per cento dei votanti, e il sì ha vinto in tutti i 26 cantoni del paese. Le coppie omosessuali potranno quindi sposarsi e adottare figli e le coppie di donne potranno avere accesso alle donazioni di sperma.

Espropriazioni berlinesi

Affitti e salari a Berlino, livello del 2008 = 100 (Fonte: Tagesspiegel)

Il referendum che chiedeva la confisca degli appartamenti di proprietà dei grandi gruppi immobiliari a Berlino è passato con il 56 per cento dei sì. L’iniziativa punta a far scendere i prezzi degli affitti, che nella capitale tedesca negli ultimi anni sono aumentati vertiginosamente. Le società immobiliari bersaglio del referendum, spiega Reuters, sono soprattutto due: Vonovia e Deutsche Wohnen, che a Berlino hanno centinaia di migliaia di appartamenti.

L’arresto boomerang

Yara Nardi, Reuters/Contrasto

“L’arresto del presidente Carles Puigdemont ad Alghero (nella foto) dimostra che lo stato spagnolo non ha intenzione di fermare la repressione dell’indipendentismo ed è pronto a usare tutti i mezzi possibili. E chiude anche la tregua giudiziaria e politica che si era aperta nei mesi scorsi. Quanto al tavolo di dialogo tra indipendentisti catalani e governo spagnolo, avviato di recente, è chiaro che gli ultimi sviluppi complicheranno parecchio le cose per chi sostiene l’opportunità di negoziare con uno stato che ha dimostrato di non avere limiti. Se in alcuni ambienti indipendentisti c’erano dubbi, i fatti di Alghero li hanno rafforzati”. Così il quotidiano catalano El Punt Avui commenta l’arresto ad Alghero, il 24 settembre, dell’ex presidente del governo autonomo della Catalogna Carles Puigdemont, ricercato da Madrid per il suo ruolo nel tentativo di secessione del 2017. Puigdemont è rimasto in carcere per ventiquattr’ore, e il 27 settembre è tornato a Bruxelles per un impegno al parlamento europeo, di cui è deputato. Il 4 ottobre è di nuovo atteso in Sardegna per l’udienza sulla richiesta di estradizione presentata dalla Spagna.

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1429 - 1 ottobre 2021
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