Dimissioni di massa

I 73 deputati della forza politica del leader sciita Moqtada al Sadr, la più importante del parlamento iracheno, si sono dimessi il 12 giugno. L’obiettivo è fare pressione per arrivare alla creazione di un nuovo governo, mettendo fine a otto mesi di paralisi politica seguita al voto dell’ottobre 2021, scrive il quotidiano Al Mada.
Il compito di formare il governo passa ora agli avversari di Al Sadr, i partiti sciiti filoiraniani riuniti nel Quadro di coordinamento, ma c’è il rischio che il leader sciita ne contesti la legittimità mobilitando i suoi milioni di sostenitori e facendo sprofondare il paese nel caos. Nonostante le forti divisioni, comunque, l’8 giugno il parlamento è riuscito ad approvare una legge di emergenza che consentirà al governo di usare i fondi pubblici per necessità legate alla sicurezza e allo sviluppo alimentare. La norma prevede di stanziare 17 miliardi di dollari per comprare grano, riso, gas, energia e per pagare i salari dei funzionari pubblici. Il governo del primo ministro Mustafa al Kadhimi, al potere dal 2020, si occupa solo degli affari correnti. ◆

Aiuti prosciugati

Juba, 5 febbraio 2020 (TONY KARUMBA, AFP/Getty)

“Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha dovuto interrompere l’assistenza umanitaria destinata a quasi due milioni di persone in Sud Sudan perché non ha più fondi a disposizione”, riporta Al Jazeera. Queste persone rischiano di morire di fame. La direttrice del Pam nel paese, Adeyinka Badejo-Sanogo, ha detto che all’agenzia servono 426 milioni di dollari per coprire le spese dei prossimi sei mesi. I prezzi dei generi alimentari sono cresciuti in tutto il mondo a causa della guerra in Ucraina.

Abbandonati dall’esercito

“Ancora una volta, in Burkina Faso, un evento d’attualità ne oscura un altro: a Seytenga sono stati uccisi con violenza inaudita dei civili che erano stati abbandonati dalle forze di sicurezza, in fuga dall’area a causa di un precedente attacco”, scrive Le Pays. Il 12 giugno nel villaggio al confine con il Niger sono morte almeno 79 persone. Il bilancio è uno dei più gravi dal 2015, l’anno in cui i gruppi jihadisti cominciarono a imperversare nel paese. Anche nel vicino Togo il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza nel nord a causa degli attacchi terroristici.

Un genocidio statistico

Richard Horton, direttore della rivista medica britannica The Lancet, accusa in un editoriale l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di “genocidio statistico”, vale a dire “l’eliminazione deliberata di un popolo con l’obiettivo di estinguere la sua esistenza”. Nel World health statistics 2022, il rapporto che raccoglie i dati sugli indicatori sanitari di 194 stati, pubblicato il 20 maggio, l’Oms ha escluso i dati relativi ai Territori palestinesi occupati, in cui vivono più di cinque milioni di persone: 3,2 milioni in Cisgiordania e Gerusalemme Est e 2,2 milioni nella Striscia di Gaza. Anche se i Territori fanno parte dell’Oms, “il popolo palestinese è stato completamente cancellato”, commenta Horton.

Il 14 giugno l’Unione europea ha sbloccato centinaia di milioni di euro di aiuti ai palestinesi. I fondi erano rimasti in sospeso per una polemica scatenata dal commissario europeo Olivér Várhelyi, secondo il quale i libri di testo palestinesi esaltano la violenza e l’antisemitismo.

Addio a Yehoshua

Wikipedia

Ab raham B. Yehoshua ( nella foto ), uno dei più noti scrittori israeliani, è morto in un ospedale di Tel Aviv il 14 giugno. Aveva 85 anni ed era malato da tempo. Nato nel 1936 da genitori di origini greca e marocchina, Yehoshua aveva pubblicato la sua prima raccolta di racconti nel 1963. Ha scritto undici romanzi, tre raccolte di racconti e quattro opere teatrali, che “sono intensamente israeliani e anche universali per la loro portata”, commenta il Jerusalem Post. Nel 1995 aveva vinto il premio Israele, il più importante riconoscimento culturale del paese. Yehoshua era un sostenitore dei diritti dei palestinesi e della sinistra israeliana e faceva parte dell’ong israeliana B’tselem, che si oppone all’occupazione israeliana.

Libia È cominciato il 12 giugno al Cairo un nuovo ciclo di negoziati tra le forze rivali per accordarsi sullo svolgimento delle elezioni, saltate a dicembre.

Nigeria Bola Tinubu, l’ex governatore di Lagos, è stato scelto il 10 giugno come candidato del partito di governo, l’All progressives congress, alle elezioni presidenziali del 2023.

Zimbabwe Il 14 giugno Jeffrey Moyo è stato condannato a cinque anni di carcere (pena sospesa) per aver falsificato le proprie credenziali di giornalista. La sentenza è stata criticata dagli attivisti per la libertà di stampa.

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1465 - 17 giugno 2022
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