Africa e Medio Oriente

Ramadan senza tregua

Deir al Balah, Striscia di Gaza, 11 marzo 2024 (Afp/Getty)

“Un Ramadan sotto le bombe”, titola il quotidiano panarabo Al Arabi al Jadid riferendosi all’inizio del mese sacro per i musulmani, cominciato tra il 10 e l’11 marzo senza che Israele e Hamas siano arrivati a un accordo per garantire un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nonostante settimane di colloqui, i paesi mediatori non sono riusciti a trovare un’intesa per uno scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi mentre Tel Aviv e il movimento islamista si accusano a vicenda per il fallimento. Al Quds al Arabi commenta che “in questo mese di digiuno e preghiere i musulmani di tutto il mondo guardano con disperazione alla carestia che incombe sulla Striscia di Gaza”. Ma se la Palestina è al centro delle preoccupazioni il giornale panarabo avverte che secondo il Programma alimentare mondiale dell’Onu il rischio della carestia riguarda anche altri paesi della regione, in particolare il Sudan, lo Yemen e la Siria. Il quotidiano denuncia il paradosso del Ramadan di quest’anno: “I musulmani, che dovrebbero digiunare dall’alba al tramonto, oggi sono devastati dalla fame”. E aggiunge: “Questo paradosso unisce la sofferenza dei palestinesi di Gaza sotto l’occupazione israeliana alla sofferenza dei loro fratelli arabi, oppressi da violenti regimi militari”. ◆ Il 12 marzo una prima nave dell’ong spagnola Open Arms carica di rifornimenti è partita da Cipro per la Striscia di Gaza. Le duecento tonnellate di generi alimentari saranno distribuite a Gaza da World central kitchen, l’organizzazione gestita dal cuoco ispanoamericano José Andrés. ◆ Dopo l’inizio del Ramadan i bombardamenti israeliani hanno continuato a colpire Rafah, dove centinaia di migliaia di sfollati sono ammassati alla frontiera chiusa con l’Egitto, oltre alla vicina Khan Yunis e alla città di Gaza, causando 72 morti in ventiquattr’ore e portando il bilancio complessivo a più di 31mila vittime. ◆

La campagna può cominciare

Cem Ozdel, Anadolu/Getty

Dopo la crisi scatenata dall’annuncio del rinvio delle elezioni, il Senegal si prepara ad andare alle urne il 24 marzo, come stabilito dal consiglio costituzionale. Il presidente Macky Sall, il cui mandato scade il 2 aprile, ha nominato un nuovo primo ministro al posto di Amadou Ba ( nella foto ) per permettergli di fare campagna elettorale come candidato della coalizione governativa Benno bokk yaakaar, scrive l’agenzia Apanews. È la prima volta che le elezioni senegalesi si svolgono durante il mese sacro di Ramadan.

Elettricità razionata

Colpito da una devastante siccità dovuta a una stagione di piogge molto scarse, lo Zambia ha cominciato a razionare l’elettricità, prodotta in gran parte nelle centrali idroelettriche. L’11 marzo, scrive il giornale zambiano News Diggers, l’azienda energetica nazionale Zesco ha annunciato una serie di blackout programmati di otto ore al giorno. Il livello delle acque del lago Kariba, il principale bacino artificiale del paese, arriva appena al 15 per cento della capienza. Il presidente Hakainde Hichilema ha decretato a fine febbraio lo stato di emergenza e di catastrofe nazionale.

Rapimenti di massa

Il 7 marzo in una scuola primaria e secondaria di Kuriga, nella Nigeria centrale, un gruppo armato ha rapito 287 studenti e insegnanti. La notizia, scrive il quotidiano This Day, conferma l’aumento delle attività criminali, riconducibile in gran parte alla debolezza dello stato. L’episodio ricorda il caso delle 276 studenti rapite nel 2014 da una scuola di Chibok, di cui un centinaio manca ancora all’appello. In Nigeria, osserva l’agenzia Ips, “i gruppi armati sequestrano le persone sulle autostrade, nelle scuole e perfino nelle case. Secondo la società di consulenza Sbm intelligence, dal luglio 2022 al giugno 2023 sono state rapite 3.495 persone in 582 episodi. Tra il 2011 e il 2020 sono stati pagati riscatti per un totale di 18 milioni di dollari”.

Libia Tre rappresentanti delle autorità rivali libiche si sono incontrati al Cairo, in Egitto, il 10 marzo per discutere della formazione di un governo unitario, che organizzi finalmente delle elezioni regolari. Il processo politico per far uscire il paese da anni di conflitti interni è bloccato dal 2021.

Yemen La nave militare italiana Caio Duilio ha abbattuto nella notte tra l’11 e il 12 marzo due droni lanciati dai miliziani huthi. L’Italia partecipa alla missione europea Aspides, che ha l’obiettivo di proteggere il traffico mercantile nel mar Rosso.

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1554 - 15 marzo 2024
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