Europa

Un accordo sulle nomine

Unione europea

I sei leader che hanno negoziato gli incarichi più rilevanti dell’Unione europea da assegnare dopo il voto del 9 giugno hanno trovato un accordo. Innanzitutto un secondo mandato alla presidenza della Commissione per Ursula von der Leyen, scrive il quotidiano olandese de Volkskrant. L’ex premier portoghese António Costa e la premier estone Kaja Kallas dovrebbero diventare rispettivamente presidente del Consiglio europeo e Alta rappresentante per la politica estera. I sei negoziatori erano il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il primo ministro polacco Donald Tusk per il Partito popolare europeo, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per i socialisti, e il presidente francese Emmanuel Macron con il primo ministro olandese Mark Rutte per i liberali. Le nomine dovranno essere approvate nel prossimo Consiglio europeo. Secondo il sito d’informazione Politico, anche se Giorgia Meloni non ha partecipato alla discussione – condizione posta dal gruppo liberale e da quello di centrosinistra – è probabile che l’Italia ottenga un incarico di alto livello nella prossima Commissione europea. ◆

Civili sotto attacco

Aleksey Nikolskyi, Sputnik/Reuters/Contrasto

La Corte penale internazionale ha emesso il 24 giugno due mandati di arresto nei confronti di alti funzionari russi: il capo di stato maggiore Valerij Gerasimov e l’ex ministro della difesa Sergej Šojgu ( nella foto ). L’accusa è di crimini di guerra per aver ordinato attacchi contro strutture civili e per aver causato eccessivi danni accidentali, nonché di crimini contro l’umanità per “atti inumani” in Ucraina. Secondo il consiglio di sicurezza russo i due mandati fanno “parte della guerra ibrida dell’occidente contro la Russia”, e sono “privi di valore”, scrive Novaja Gazeta. Sempre il 24 giugno il Cremlino ha minacciato rappresaglie contro gli Stati Uniti dopo la morte di due bambini russi in un attacco lanciato da Kiev contro la Crimea, la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014. Mosca sostiene che siano stati usati missili statunitensi e quindi che Wash­ington ormai partecipi al conflitto. “Il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, che si traduce nella morte di cittadini russi, avrà delle conseguenze”, ha affermato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino. Secondo Mosca, gli attacchi con missili Atacms richiedono tecnologie e dati messi a disposizione dai servizi di sicurezza di Washington. Il ministero degli esteri russo ha convocato l’ambasciatrice statunitense Lynne Tracy.

Attentati in Daghestan

Ventitré persone sono state uccise e almeno cinquanta ferite il 23 giugno in alcune azioni coordinate contro due chiese ortodosse, due sinagoghe e un posto di polizia a Machačkala, capoluogo della repubblica russa del Daghestan, e nella città costiera di Derbent. Gli inquirenti hanno definito gli attacchi “atti di terrorismo”. Gli esperti dell’Institute for the study of war, con sede negli Stati Uniti, li hanno attribuiti al Wilayat Kavkaz, il ramo del Caucaso settentrionale del gruppo Stato islamico (Is), scrive il Moscow Times. Secondo il quotidiano russo online gli attacchi sono l’ennesimo fallimento dei servizi segreti, la cui attenzione è da tempo concentrata sull’opposizione e sull’invasione dell’Ucraina e ignora le minacce alla sicurezza interna. Alcuni osservatori avevano infatti messo in guardia Mosca contro la crescita dei gruppi affiliati all’Is, che stanno accrescendo il loro seguito tra i giovani del Caucaso.

Ancora proteste

Nuova Caledonia

Nella notte tra il 23 e il 24 giugno sono riprese le violenze in Nuova Caledonia, territorio d’oltremare francese nell’oceano Pacifico, dopo che sette indipendentisti sono stati incriminati e trasferiti nella Francia continentale. Il movimento indipendentista ha chiesto il loro immediato rilascio e il ritorno sull’arcipelago. Manifestanti hanno incendiato i locali della polizia, un municipio e alcune auto, scrive France Inter. Un uomo di 23 anni è morto in circostanze poco chiare ed è stato confermato anche il decesso di un automobilista, coinvolto in un incidente mentre faceva inversione per evitare un blocco stradale degli indipendentisti. I sette attivisti erano stati arrestati per il loro ruolo nelle rivolte del mese scorso.

Kumköy, Turchia (Sercan Ozkurnazli, Diaphoto/Ap/Lapresse)

Turchia Almeno undici persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un incendio che, spinto dai forti venti, ha raggiunto alcuni villaggi nel sudest della Turchia, causando anche la morte di centinaia di animali.

Tecnologia La Commissione europea ha stabilito in via preliminare che il negozio online della Apple viola le nuove regole di concorrenza dell’Unione europea, aprendo la strada a una possibile, consistente multa.

Paesi Bassi Il premier uscente Mark Rutte è stato formalmente scelto come prossimo segretario generale della Nato.

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1569 - 28 giugno 2024
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