Americhe

Ucciso un attivista nativo

Fenacoka

“Il leader nativo Mariano Isacama (nella foto, a sinistra) è stato trovato morto il 14 luglio vicino alla cittadina di Aguaytía, capoluogo della provincia di Padre Abad”, nel centro del Perù, scrive il sito Mongabay. Isacama, 35 anni, era scomparso il 21 giugno. Tra le altre attività, era impegnato nella lotta alla deforestazione portata avanti dai narcotrafficanti per lasciare spazio alle coltivazioni di foglie di coca. Un portavoce della comunità nativa dei kakataibo ha detto che a causa dell’assenza dello stato nella regione molti indigeni vogliono armarsi per proteggere da soli le loro terre dalle invasioni. ◆

Il voto all’estero

Pedro Rances Mattey, picture alliance/Getty

“Davanti al consolato venezuelano a Madrid, in Spagna, la fila è lunghissima. Donne incinte, famiglie con bambini piccoli e persone anziane si sono presentate addirittura quattro ore prima dell’apertura dell’ufficio per cercare di iscriversi e poter votare alle elezioni presidenziali del 28 luglio”, scrive il New York Times in un reportage. Il presidente socialista Nicolás Maduro ( nella foto ), che cerca il terzo mandato consecutivo, è indietro nei sondaggi rispetto al candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia. Il governo di Caracas, continua il quotidiano statunitense, ha imposto alcune norme abbastanza rigide e cavilli burocratici che complicano la registrazione per il voto ai venezuelani residenti all’estero. Il loro numero oscilla tra i tre e i cinque milioni e mezzo e si trovano principalmente in Spagna, negli Stati Uniti e in altri paesi dell’America Latina, come Colombia, Argentina e Cile. Ma attualmente solo 69mila sono riusciti a iscriversi per votare alle presidenziali del 28 luglio. “Queste elezioni”, conclude il New York Times, “potrebbero essere decisive per determinare il futuro della democrazia di un paese che ha le maggiori riserve di petrolio del mondo, ma da dove negli ultimi anni sono emigrate quasi otto milioni di persone – circa un quarto della popolazione – a causa della crisi economica e sociale, e di un governo autoritario”.

Trump vince in tribunale

I l 15 luglio la giudice federale Aileen M. Cannon ha ordinato l’archiviazione del processo penale contro Donald Trump per il caso dei documenti riservati che l’ex presidente ha portato nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida, dopo aver lasciato la Casa Bianca. L’accusa era rappresentata dal procuratore speciale Jack Smith, nominato dal dipartimento di giustizia alla fine del 2022. Secondo Cannon, la sua nomina è incostituzionale perché non è stata fatta direttamente dal presidente né confermata dal senato, e quindi il processo a Trump non può andare avanti. Molto probabilmente la procura presenterà ricorso contro l’archiviazione, e il caso potrebbe arrivare fino alla corte suprema, il massimo organo della giustizia statunitense. “La decisione di Cannon è un’ottima notizia per Trump sul fronte giudiziario, e non è la prima”, scrive il Los Angeles Times. All’inizio di luglio la corte suprema ha stabilito che gli ex presidenti statunitensi hanno diritto a una parziale immunità nell’esercizio delle loro funzioni, e quindi non possono essere processati per i loro atti ufficiali. “Trump è imputato in altri due processi penali, uno al livello federale e un altro al livello statale, in Georgia”, scrive The Atlantic. In entrambi i casi è accusato di aver cercato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 .

Le mafie della sabbia

Bim, Getty

“Ad appena cinquanta chilometri dalle spiagge più famose di Rio de Janeiro il criminale Luis Antonio da Silva Braga, detto Zinho, ha fatto fortuna con la sabbia”, scrive il sito Insight Crime, che dedica un’inchiesta al traffico illegale di sabbia in Brasile, Colombia e Messico. La maggior parte della sabbia estratta illegalmente è usata nel settore edile per il cemento e i mattoni, e per le fondamenta degli edifici. È più economica di quella ottenuta in modo legale e la scarsa sorveglianza da parte delle autorità dell’America Latina ne ha reso il traffico redditizio e relativamente poco rischioso per i gruppi criminali. L’uso della sabbia nelle costruzioni, senza una regolamentazione efficace, ha provocato il crollo di alcuni palazzi a Rio.

Ecuador Il 12 luglio cinque persone appartenenti alla banda criminale Los Lobos sono state condannate per l’omicidio di Fernando Villavicencio, il candidato alla presidenza ucciso lo scorso agosto.

Haiti Duecento poliziotti il 15 luglio hanno lasciato il Kenya per partecipare alla missione internazionale di sicurezza armata ad Haiti. L’obiettivo è contrastare le bande criminali che controllano gran parte della capitale Port-au-Prince e altre zone del paese. I primi quattrocento poliziotti keniani erano arrivati il 25 giugno.

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1572 - 19 luglio 2024
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