Il 28 settembre migliaia di persone hanno manifestato a Lisbona per il diritto alla casa. Come spiega il quotidiano Diário de Notícias, l’obiettivo era spingere il governo a varare misure che facciano scendere i prezzi delle abitazioni e “mettere in discussione” gli interessi dei proprietari e delle banche. Alla manifestazione, la quarta negli ultimi dodici mesi organizzata dalla rete di associazioni e attivisti Casa para viver, hanno aderito i rappresentanti di almeno 22 città portoghesi. Tra le richieste portate in piazza c’erano la lotta alla speculazione immobiliare, valorizzando “a prezzi sociali” gli immobili sfitti di proprietà dello stato, dei grandi fondi immobiliari e delle imprese, e il rafforzamento dell’edilizia pubblica. ◆
In piazza per la casa
Fronte del porto
Il 1 ottobre i lavoratori di quattordici grandi porti statunitensi della costa occidentale e del golfo del Messico, dallo stato del Maine al Texas passando per la Florida, hanno cominciato uno sciopero per il rinnovo del contratto che “rischia di danneggiare l’intera economia nazionale a poche settimane dal voto per le presidenziali”, scrive il Wall Street Journal. Gli iscritti all’International longshoremen’s association (Ila), che rappresenta 45mila portuali, hanno paralizzato i terminali per navi cargo che gestiscono più della metà delle importazioni e delle esportazioni statunitensi. L’Ila chiede un aumento del 77 per cento nei prossimi sei anni come condizione per avviare i colloqui per il rinnovo.
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