Americhe

Una politica estera fallimentare

Samuel Corum, Sipa/Bloomberg/Getty

Mentre crescono le tensioni in Medio Oriente, il 13 ottobre l’amministrazione Biden ha annunciato che metterà a disposizione di Israele un sistema di difesa anti missilistico (Thaad) e circa cento soldati per farlo funzionare. Secondo Washington il Thaad, più avanzato di altri sistemi, dovrebbe rafforzare le difese aeree israeliane in vista di possibili attacchi dell’Iran. Due giorni dopo la Casa Bianca ha minacciato di sospendere una parte delle forniture militari a Israele in assenza di un miglioramento significativo della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza entro trenta g iorni. Alcuni commentatori criticano l’ambiguità del presidente Biden ( nella foto ) su Israele e sostengono che la strategia messa in atto nell’ultimo anno è stata fallimentare. Su Foreign Policy Khaled Elgindy scrive che il presidente Biden, pur criticando il governo di Tel Aviv per come stava conducendo la guerra a Gaza, non ha mai fatto niente di rilevante per placare l’alleato. E lasciando mano libera al primo ministro Benjamin Netanyahu potrebbe aver compromesso il suo principale obiettivo perseguito negli ultimi mesi, cioè evitare una guerra regionale tra Israele e Iran, in cui Washington rischia di essere trascinata.

Intervento nel Cauca

“Il 12 ottobre l’esercito colombiano ha dato inizio all’operazione Perseo nel dipartimento del Cauca. L’obiettivo è recuperare il controllo della zona, in mano all’organizzazione guerrigliera Estado mayor central (Emc)”, scrive Cambio. Il ministero della difesa ha reso noto che i militari vogliono tranquillizzare la comunità sulla loro presenza. Tuttavia **El Tiempo ** sottolinea che la popolazione è contraria all’intervento dell’esercito. Da parte sua il gruppo Emc ha minacciato attacchi durante la conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità che comincerà a Cali il 21 ottobre.

Passaporti annullati

Jesus Vargas, Getty

Dopo la vittoria contestata di Nicolás Maduro (nella foto) alle presidenziali del 28 luglio il governo venezuelano ha annullato senza spiegazione i passaporti di almeno quaranta persone, in gran parte giornalisti e attivisti per i diritti umani. Lo ha reso noto il 12 ottobre il quotidiano Financial Times citando il centro di analisi Laboratorio de paz, che si occupa di democrazia e risoluzione dei conflitti. Le persone a cui sono stati confiscati i documenti potrebbero essere molte di più, sottolinea il centro. Alcuni attivisti hanno raccontato che le autorità gli hanno confiscato il documento mentre erano in aeroporto e stavano per lasciare il paese, altri hanno scoperto all’estero che era stato annullato. “Il governo di Caracas ha capito che annullando i passaporti può neutralizzare e mettere a tacere le voci critiche con uno sforzo minimo”, ha detto Rafael Uzcátegui, codirettore di Laboratorio de paz. ◆

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1585 - 18 ottobre 2024
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