Americhe

Scelte radicali

Christian Monterrosa, Bloomberg/Getty

Dopo aver vinto le elezioni, Donald Trump ha cominciato a comporre la sua amministrazione, che s’insedierà il 20 gennaio 2025. “Le prime nomine proposte fanno pensare che si circonderà di politici radicali e leali nei suoi confronti”, scrive Politico. “Marco Rubio, senatore della Florida, dovrebbe essere il nuovo segretario di stato. Rubio ( nella foto ) è filo-israeliano, è favorevole a un approccio duro nei confronti di Iran e Cina ed è scettico nei confronti del sostegno statunitense all’Ucraina”. Tom Homan guiderà l’agenzia responsabile dell’immigrazione e del controllo delle frontiere (Ice). A capo dell’Ice tra il 2017 e il 2018, Homan è favorevole all’espulsione di milioni di immigrati senza documenti. “Elise Stefanik, parlamentare che ha guidato gli attacchi dei repubblicani contro gli atenei durante le proteste degli studenti a favore della Palestina, sarà l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu. L’ex parlamentare Lee Zeldin guiderà l’agenzia per la protezione ambientale, ma non si è mai occupato di ambiente. Per via della sua fedeltà, Trump lo considera la persona giusta per portare avanti la sua politica sul clima, che prevede di smantellare molte leggi dell’amministrazione Biden”.

Emergenza per le forti piogge

“Il 10 novembre il presidente Gustavo Petro ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale per le forti piogge che hanno colpito varie zone della Colombia”, scrive Cambio. Almeno 46mila famiglie, soprattutto nella capitale Bogotá e nei dipartimenti della Guajira, a nord, e del Chocó, hanno subìto danni a causa delle inondazioni e delle frane. La regione più colpita è stata il Chocó, nel nordovest, dove le autorità hanno decretato sei mesi di calamità naturale perché l’85 per cento del territorio è stato inondato. La protezione civile ha chiesto alla guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale, presente nella zona, di lasciar passare gli aiuti umanitari. A causa dell’emergenza, Petro ha cancellato il suo viaggio a Baku, in Azerbaigian, dove avrebbe dovuto partecipare alla conferenza sul clima Cop29.

Nuovo primo ministro

Luis Tato, Afp/Getty

Il 10 novembre il consiglio presidenziale di transizione, istituito a Haiti ad aprile, ha rimosso dall’incarico il premier Garry Conille (nella foto), cinque mesi dopo la sua nomina. Al suo posto l’11 novembre è stato scelto l’uomo d’affari Alix Didier Fils-Aimé. Secondo il quotidiano statunitense Miami Herald, il consiglio voleva rimuovere i ministri della giustizia, delle finanze, della difesa e della salute, contro il parere del premier, che ha definito “illegale” la sua destituzione. Come il suo predecessore, anche Fils-Aimé ha detto che si impegnerà a organizzare le elezioni. Haiti è senza presidente dal 2021, dopo l’omicidio di Jovenel Moïse. Le bande criminali controllano l’80 per cento di Port-au-Prince, che vive una grave crisi politica, sociale ed economica. L’11 novembre un aereo di linea proveniente dagli Stati Uniti è stato bersagliato da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre cercava di atterrare nella capitale. ◆

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1589 - 15 novembre 2024
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