E così alla fine il gruppo Volkswagen ha annunciato quant’era temuto, ma fino a qualche anno fa considerato impossibile: la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania, la perdita di migliaia di posti di lavoro e una riduzione del 10 per cento dei salari. Una notizia drammatica per la Germania e un avvertimento per l’Europa. La Volkswagen taglia perché vende sempre meno in Cina: a luglio la previsione era di un calo del 20 per cento, dopo un 2023 già in contrazione. Il problema è che negli ultimi quindici anni Pechino ha puntato sull’elettrico e ora ha abbastanza capacità produttiva di batterie per inondare il mercato. I cinesi compreranno sempre meno auto a benzina europee. Nel 2021 la Cina era la destinazione del 14 per cento delle esportazioni di auto tedesche. Non ne rimarrà molto. Di fronte a questa sfida, i tentativi di proteggere il mercato delle auto a benzina con dazi o incentivi rischia di peggiorare la situazione. Perché più a lungo restiamo sbilanciati sulle auto inquinanti destinate a sparire, più vantaggio accumulano i cinesi su quelle elettriche. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1587 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati