Il 6 novembre l’ex soldato delle forze speciali navali statunitensi (navy seal) Robert O’Neill, 38 anni, ha detto al Washington Post di essere stato lui a sparare il colpo che ha ucciso Osama bin Laden, il leader di Al Qaeda, morto il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, in Pakistan, durante un blitz.

Robert O’Neill in una foto scattata il 20 dicembre 2013 a Butte, in Montana, Stati Uniti. (Walter Hinick, The Montana Standard/Ap/Lapresse)

Il racconto di O’Neill, però, contraddice quello di Matt Bissonnette, un altro ex militare delle forze speciali navali che ha partecipato all’operazione e che nel suo libro del 2012 No easy day aveva scritto di aver ucciso Osama bin Laden con un colpo alla testa. Per queste sue rivelazioni, Bissonnette è finito sotto inchiesta per violazione del segreto di stato.

Il presidente statunitense Barack Obama, l’allora segretaria di stato Hillary Clinton e i responsabili della sicurezza nazionale, ricevono alla Casa Bianca aggiornamenti sul blitz in cui viene ucciso Osama bin Laden, il 1 maggio 2011. (Pete Souza, White House/Reuters/Contrasto)

Il Pentagono non ha né confermato né smentito la versione di Robert O’Neill, ma la scorsa settimana ha inviato una lettera a tutti i soldati delle forze speciali navali, invitandoli a rispettare il loro codice di riservatezza sui dettagli operativi delle missioni e a evitare di “assumersi pubblicamente” il merito delle loro azioni.

La versione ufficiale sulla morte di Osama bin Laden sarà diffusa dal governo statunitense solo tra qualche anno. Bbc, The Washington Post

Il complesso dove è stato ucciso Osama bin Laden ad Abbottabad in Pakistan, in una foto scattata il 4 maggio 2011. (Faisal Mahmood, Reuters/Contrasto)

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