Il 27 febbraio la camera ha approvato due mozioni sul riconoscimento della Palestina: una presentata dal Partito democratico e una presentata dai gruppi di Area popolare. Entrambe le mozioni sono state approvate, ma il testo delle risoluzioni è contrastante. Il governo si è detto favorevole a entrambe le proposte. La mozione del Movimento 5 stelle che chiedeva il riconoscimento dello stato palestinese è stata respinta con 317 voti contrari e 56 voti favorevoli.
Le mozioni non comportano vincoli giuridici, sono delle indicazioni politiche che il parlamento rivolge al governo.
La mozione del Partito democratico (appoggiata da Sel). La mozione del Pd prevede il riconoscimento dello stato palestinese. Il testo presentato dai democratici impegna il governo “a continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della costituzione di uno stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo”. C’è quindi l’impegno per il governo a “promuovere il riconoscimento della Palestina quale stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello stato di Israele”.
La mozione di Area popolare (Scelta civica, Udc, Ndc). La proposta dei centristi non prevede espressamente il riconoscimento diretto della Palestina, ma lo subordina a un primo passaggio. Impegna, infatti, il governo “a promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra il gruppo islamico Hamas e il suo antagonista laico Fatah che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese”. Ansa, La Repubblica
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