• La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha suggerito di prolungare lo stato di confinamento stretto in Germania per altre otto o dieci settimane, per cercare di arginare la diffusione della variante cosiddetta inglese e ridurre il rischio di vedere i contagi aumentati di dieci volte entro Pasqua. La Germania ha dato il via alle vaccinazioni il 27 dicembre e l’11 gennaio già 630mila abitanti hanno ricevuto la prima dose del vaccino di produzione Pfizer-BioNTech, mentre il 12 gennaio sono arrivate le prime dosi di vaccino prodotto da Moderna.
  • La ministra della salute egiziana Hala Zayed ha annunciato l’11 gennaio che l’Egitto riceverà nelle prossime settimane le prime dosi del vaccino cinese Sinopharm e del britannico AstraZeneca-Oxford.
  • Il Libano ha annunciato misure più rigide, imponendo un confinamento totale dal 14 al 25 gennaio e restrizioni sui viaggi. I dati del contagio nel paese sono sempre più drammatici e nonostante i cinquemila test positivi solo la scorsa settimana, gli esperti prevedono un’ulteriore impennata nelle prossime settimane. L’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato che negli ospedali libanesi è occupato l’81,7 per cento dei posti letto e le terapie intensive sono al 91,4 per cento della capienza.
  • Il presidente del Portogallo, il conservatore, Marcelo Rebelo de Sousa, in corsa per un secondo mandato nelle elezioni del 24 gennaio, è negativo al coronavirus, dopo un tampone positivo dell’11 gennaio. De Sousa era già quarantena amministrativa dal 6 gennaio nel suo palazzo di Lisbona, dopo il test positivo di un suo collaboratore.
  • L’Irlanda ha registrato 45mila nuovi contagi tra il 3 e il 10 gennaio diventando uno dei paesi più colpiti dal nuovo coronavirus rispetto al numero di abitanti. Dopo aver mantenuto un numero di contagi tra i più bassi d’Europa fino agli inizi di dicembre, le feste natalizie hanno capovolto drasticamente la situazione, portando l’Irlanda a raggiungere quote toccate in precedenza solo dal Belgio.
  • Gli Stati Uniti hanno segnalato più di centomila ricoveri al giorno per 40 giorni consecutivi. I dati dei centri di prevenzione delle malattie (Cdc) hanno registrato 8.987.322 vaccinazioni con la prima dose a fronte di 25.480.725 dosi distribuite nei centri. La Food and drug administration ha approvato il vaccino della Moderna, ma la situazione resta drammatica: Los Angeles ha registrato una crescita del 1.000 per cento nelle morti per covid-19.
  • L’economista Emily Oster riflette su Nature sull’incertezza che riguarda la riapertura delle scuole negli Stati Uniti e lancia un appello al nuovo presidente perché sia creato un coordinameno tra i centri di prevenzione delle malattie (Cdc) e il ministero dell’istruzione per monitorare l’andamento dei casi nelle scuole e adottare piani di riapertura in sicurezza: “Nel Regno Unito, è stata incrementata la sorveglianza nazionale sull’epidemia quando le scuole hanno riaperto per un minitrimestre a giugno. In quel mese è stato rilevato che su 1,6 milioni di alunni ne erano stati infettati 70 e che i tassi d’infezione dipendevano principalmente dalla prevalenza dell’infezione nella comunità”. Una simile raccolta dei dati però incontra diversi ostacoli negli Stati Uniti, continua Oyster, “perché il sistema dell’istruzione è estremamente frammentato e dipende principalmente dai governi locali. Un certo numero di stati nelle aree fortemente colpite del paese hanno aperto per primi le loro scuole, alcuni già ad agosto. Entro settembre, i dati di queste scuole potevano già essere a disposizione per prendere decisioni altrove”. Per esempio riguardo alle distanze da tenere in classe, sul numero di focolai nelle scuole dei (”il Texas non segnala le scuole con meno di cinque casi e poiché la maggior parte delle scuole ha poche infezioni, molti dati vengono persi”), sul monitoraggio di asintomatici tra studenti, insegnanti, e personale scolastico. “Adesso un buon primo passo sarebbe creare un sistema di immissione dei dati coordinato e incoraggiare fortemente le scuole a partecipare. L’amministrazione dovrebbe anche creare una guida centralizzata. I dati in nostro possesso suggeriscono che i focolai nelle scuole non sono comuni, ma si verificano. Abbiamo bisogno di un modo per trovarli sistematicamente”, conclude .
  • In seguito alla richiesta fatta dal primo ministro Muhyiddin Yassin, il re della Malaysia, Sultan Abdullah Sultan Ahmad Shah, ha dichiarato il 12 gennaio lo stato di emergenza nazionale fino al 1 agosto e la sospensione del parlamento. Secondo l’opposizione si tratta di una mossa per mantenere al suo posto il governo sostenuto da una fragile maggioranza dal marzo 2020, quando Yassin aveva sostituito il veterano Mahathir Mohamad mentre il capo dell’opposizione Anwar Ibraihm reclamava di avere di avere i numeri per governare. L’11 gennaio Yassin aveva annunciato un confinamento parziale per due settimane, giustificato dalla pressione sostenuta dal sistema sanitario a causa della pandemia.
  • L’agenzia europea del farmaco (Ema) ha annunciato il 12 gennaio di aver ricevuto la richiesta di approvazione di emergenza per il vaccino britannico Oxford-AstraZeneca, aggiungendo che la decisione sull’approvazione dovrebbe arrivare per il 29 gennaio, quando si riunirà il Comitato per il farmaco a uso umano (Chmp).
  • La missione di indagine dell’Oms sull’origine del coronavirus arriverà a Wuhan, in Cina, il 14 gennaio, ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri Zhao Lijian durante una conferenza stampa. Si chiarisce così una delle incognite più rilevanti della missione che rappresenta un importante tassello per gli studi sulla pandemia.
  • Il 12 gennaio è stato imposto il confinamento per i 4,9 milioni di abitanti della città di Langfang, nella provincia dello Hebei, poco distante da Pechino, a causa di un aumento consistente di nuovi contagi. La quarantena in casa durerà per sette giorni e tutta la popolazione sarà sottoposta al tampone.
  • Nel Regno Unito un quarto dei pazienti ricoverati per covid-19 ha meno di 55 anni, ha dichiarato Simon Stevens, amministratore delegato del servizio sanitario nazionale in una audizione parlamentare sulla situazione negli ospedali. “A Londra probabilmente è contagiata una persona su 30, in alcune zone della capitale potrebbero essere anche il doppio. Nel Merseyside, la prima settimana di gennaio i ricoveri per covid-19 sono aumentati del 50 per cento”.
  • Diversi gorilla nello zoo di San Diego, in California, sono risultati positivi al covid-19, in alcuni casi mostrando sintomi della malattia. Si tratterebbe dei primi casi di infezione tra i primati in cattività.
  • Il tennista Denis Kudla è risultato positivo ed è stato messo in quarantena durante una partita di qualificazione per gli Australian Open in corso a Doha. Il giocatore sfidante, Elliot Benchetrit, ha dichiarato a Tennis Majors che è strano permettere di giocare prima di avere i risultati dei test, che hanno richiesto più tempo del previsto.
  • Circa 1.200 tra giocatori, giocatrici e personale provenienti da tutto il mondo sono attesi a Melbourne, in Australia, dal 14 gennaio, per il torneo di tennis Australian Open. Il governo dello stato di Victoria ha dichiarato che dovranno rispettare regole tra le più severe adottate finora in questo sport, rimanendo in quarantena per due settimane. Il torneo comincerà l’8 febbraio, dopo altri due tornei a Melbourne che si disputeranno fra il 31 gennaio e il 6 febbraio
  • Nel New South Wales, la premier Gladys Berejiklian chiede che aumenti il ritmo dei test e ha esortato la popolazione di Sydney e dell’intero stato a seguire tutte le precauzioni e a limitare gli spostamenti dopo l’individuazione di cinque casi di trasmissione comunitaria emersi da 14.700 tamponi effettuati l’11 gennaio, quasi la metà di quelli necessari per avere un monitoraggio esaustivo della situazione, hanno dichiarato le autorità sanitarie.
  • La Nuova Zelanda chiederà alla gran parte dei viaggiatori stranieri in arrivo di esibire un test di negatività al covid-19 prima di imbarcasi sui voli diretti nel paese. “Dati gli alti tassi di infezione in molti paesi e le prove della diffusione globale di varianti più trasmissibili, è chiaro che la maggior parte delle rotte aeree globali sarà di fondamentale importanza per il prossimo futuro”, ha dichiarato il ministro responsabile dell’emergenza covid-19 Chris Hipkins, affermando che il test non sarà richiesto per Australia, Antartide e alcuni stati del Pacifico. Permane invece l’obbligo di quarantena di due settimane e di tampone all’arrivo per tutti. La chiusura delle frontiere e un rigoroso confinamento durante la fase iniziale della pandemia hanno aiutato la Nuova Zelanda a contenere i casi confermati poco sopra i 1.800 e limitando i decessi a 25. Il paese ha segnalato l’ultima volta un caso locale quasi due mesi fa. Ma il governo è stato recentemente criticato per aver sottovalutato l’impatto delle varianti, mentre riceve pressioni perché acceleri la campagna di vaccinazione, che dovrebbe cominciare alla fine di marzo con gli addetti alle frontiere per poi estendersi ai cinque milioni di abitanti entro la metà dell’anno con le dosi ordinate all’AstraZeneca e alla Novavax.

Ha collaborato Sara Tartamo

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