È l’una di notte in Israele, ma io sono a San Diego, negli Stati Uniti, e sono le tre del pomeriggio. Ricevo un messaggio al computer con una domanda in ebraico: “Insonnia?”.
È Sh. Ho già parlato di lui in passato. Sette anni fa, quando aveva appena lasciato l’esercito, mi ha spedito un’email: “Disapprovo tutto quello che scrive, ma non trovo le parole per ribattere. Ci incontriamo per un caffè?”. Non pensava che l’avrei fatto. Invece ci sono andata. Da allora ci siamo incontrati molte volte, e piano piano Sh si è allontanato dalle comode posizioni dell’opinione pubblica dominante.
Dunque Sh, che non sa dove mi trovo, mi scrive nel cuore della notte israeliana.
“Sono a San Diego. E tu perché non dormi?”.
“Sono a Sion, per insegnare ai sionisti”.
“I sionisti dovrebbero dormire di notte, per essere bravi occupanti di giorno”.
“Anche i sionisti soffrono d’insonnia”.
“Ieri, durante una conferenza, ho elencato le aziende che speculano sull’occupazione. Forse dovrei aggiungere il mio nome all’elenco”.
“Già. Alla fine scopriremo che l’occupazione è una cospirazione tua e di Gideon Levy”.
“Come mai soffri d’insonnia? Ti hanno richiamato come riservista?”.
“Piantala. L’ultima volta che mi hanno chiamato, i coloni mi hanno dato del nazista”.
“Ti manderò un link con una ninna nanna”.
“Sei un tesoro, grazie”.
È un video su YouTube, guardatelo!
*Traduzione di Nazzareno Mataldi.
Internazionale, numero 873, 19 novembre 2010*
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